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La Commissione Finanza e Tesoro del Senato ha dato l’ok per l’avvio della Riforma del Catasto, che prevede una serie di novità non proprio rassicuranti per i possessori di immobili.

Innanzitutto, cambia il criterio di valutazione catastale, che passerà dai finora utilizzati vani ai metri quadrati.

Conseguenza immediata di questo cambiamento sarà l’utilizzo di un algoritmo che di fatto accorcerà la differenza tra i valori delle rendite considerati dal Fisco e il valore di mercato degli immobili.

Risultato?

Un sicuro aumento della tassazione.

La Riforma del Catasto, infatti, andrà ad incidere fortemente sul calcolo che i Comuni faranno sulla base delle rendite per determinare gli importi di Imu e Tasi, e se in qualche caso il gettito fiscale imposto sulla propria abitazione diminuirà, per molti contribuenti il rincaro sarà una certezza.

Anche se non sono ancora stati definiti unità, categorie e valori per avvicinarli ai reali valori del mercato immobiliare, pare che le città più colpite dagli aumenti di imposta saranno Messina, Pistoia e Pesaro (e nel caso di Pistoia si parla addirittura di un divario del 300%), ma è ancora tutto da definire, in base al tariffario attualmente in studio.

Le differenze saranno determinate dalla posizione dell’immobile – se in centro o in periferia – dagli interventi di ristrutturazione effettuati – che aumentano il valore di mercato dell’immobile – e dalla riqualificazione delle zone degradate in cui la proprietà è situata.

Per ora le notizie sono incerte, ma a giorni se ne aggiungeranno molte che aiuteranno i proprietari di immobili a capire qualcosa di più di una riforma che non resterà senza polemiche.

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