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«L’immobiliare è la strada migliore per diventare ricchi e sarà sempre così. D’altronde, hai più chance di essere colpito da un meteorite che di diventare il prossimo Mark Zuckerberg».

È una delle frasi più conosciute di Sean Conlon, irlandese, 47 anni, diventato milionario, partendo da zero. Anzi da sotto zero.

Sean è proprietario di tre società immobiliari (tra cui la Conlon Real Estate, 2,5 Miliardi di dollari di fatturato l’anno) e un fondo, il Conlon Capital, che nel 2016 ha fornito prestiti lo scorso anno per 750 milioni di dollari.

A parte i numeri e i suoi successi, Sean è diventato famoso in tutto il mondo per la sua incredibile storia: emigrato irlandese in USA con 500 dollari, ha fatto per anni il muratore prima di realizzare il suo sogno immobiliare:

«Il successo è la cosa più lontana che possa esistere dalla fortuna. Il successo è duro, durissimo lavoro».

Parte con 500 dollari in tasca e un sogno: il real estate

La storia di Sean inizia a Rathangan un piccolo paesino irlandese. Terzo di sette figli, la sua è una famiglia modesta. Il padre, dopo tanti sacrifici, riesce ad accedere a un mutuo per offrire ai suoi figli una casa più grande. Ma poi non riesce a ripagarlo: la banca si rimpossessa dell’immobile.

Quest’episodio segna la sua giovinezza ed è uno dei motivi che lo spingono all’immobiliare: nella sua vita sarebbe diventato il proprietario di tante case, per riscattare la famiglia!

Suo padre e sua madre sono persone umili, non hanno capitali da offrirgli al giovane Sean, ma gli danno qualcosa che vale molto di più: l’educazione che gli sarebbe poi servita a cavarsela in qualsiasi situazione nella sua vita:

«Mio padre era un incredibile sognatore. Mi ha insegnato che nella vita sarei potuto essere chiunque volessi. Mia madre, invece, mi ha trasmesso un altro messaggio: che per realizzare i miei sogni c’era solo una strada, quella che conduceva allo studio e a lavoro».

Dopo essersi diplomato, Sean prova a entrare come consulente di Lehman Brothers, la grande banca di investimento, travolta dall’ultima crisi economica. Non è fortunato. Va in Inghilterra per un colloquio, ma il capi gli dicono che il “suo accento irlandese avrebbe infastidito i loro clienti”.

Inizia allora a lavorare sui treni, pulisce bagni e vagoni. Malgrado la giovanissima età, ha meno di 20 anni, ha paura di fare una brutta fine:

«Mi sono visto come in un film. Dopo 20 anni, a pulire ancora quei treni. Mi è salita l’ansia: dovevo andare altrove per affermarmi».

Con soli 500 dollari in tasca, va in America, dove c’è suo cugino che gli offre un lavoro come muratore nella ditta edile in cui è impiegato. Sean accetta e stacca il biglietto per il suo “sogno americano”.

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Muratore di giorno, investitore di sera

Sean lavora nella ditta immobiliare del cugino a Southport, un quartiere di Chicago. È un duro lavoro, ma gli offre la possibilità di stare molto in strada, parlare con la gente e capire l’evoluzione del quartiere, che si sta trasformando in una zona residenziale. Tutte informazione che gli saranno poi preziosissime.

Il lavoro come muratore non gli basta, inizia a collaborare con un’agenzia immobiliare, ma può farlo solo di sera. Allora si mette a telefono per cercare di vendere appartamenti nella zona.

Con uno di questi fa il colpo che trasforma la sua vita: ne vende uno per 230mila dollari, ottenendo una commissione di 4mila:

«Mi svegliavo alle 6 del mattino, lavoravo come muratore e poi tornavo a casa. Allora non c’era Internet e l’unico modo che avevo per fare affari era quello di alzare la cornetta del telefono dall’ufficio dell’agenzia per cui collaboravo: chiamavo finché non crollavo».

In solo tre anni, diventa il venditore migliore del Nord America. Tra il 1993 e il 1999 vende proprietà per 200 milioni di dollari. Cifre stratosferiche rispetto ai colleghi più bravi che si fermano ai 2 milioni:

«Competevo con persone uscite dalle università più prestigiose, come Harvard e Yale. Loro tornavo a casa presto la sera. Invece io continuavo a lavorare di notte. Così avevo un vantaggio su di loro, che continuava a crescere settimana dopo settimana».

Imprenditore nel real estate e star televisiva

Motivato dal suo straordinario successo come venditore, Sean decide di mettersi in proprio. La prima società che apre è Sussex & Really che diventa leader nell’immobiliare di Chicago, con 300 dipendenti e un volume di vendite che tocca il miliardo in soli tre anni.

A questa seguono altre due società e un fondo che investe in giovani imprenditori immobiliari e in nuovi business tecnologici.

Oggi Sean è anche una star televisiva, protagonista di The Deed, un celebre reality show americano nel Real Estate dove punta su giovani imprenditori e li offre gli strumenti per fare soldi con il flipping.

Nello show offre anche tanti consigli ai giovani che vogliono fare una carriera nell’immobiliare.

3 consigli di Sean Conlon

«Quando sei giovane e non hai nessun capitale per iniziare, quello che ti differenzia dai tuoi competitor è quanto impegno metti nel tuo lavoro. Quello diventa il tuo asset».

«La resistenza è tutto nel lavoro dell’imprenditore immobiliare. Alla fine vince chi fa “quella telefonata in più”. Chi lavora di più, ottiene di più. La fortuna non c’entra nulla».

«Se hai un problema, devi comunicarlo subito a chi può sostenerti, i tuoi soci o la tua famiglia, gli amici. Solo lasciando aperte “le vie di comunicazione” può arrivare a una soluzione».

Buona Vita

Antonio Leone