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“I numeri governano il mondo”, diceva Platone

Se anche tu la pensi come il filosofo greco, allora c’è un trend nel settore immobiliare che non puoi ignorare: quello degli affitti brevi, un business in continua crescita.

Leggendo i numeri di Airbnb, che è la principale piattaforma di case in affitto per brevi periodi, ho subito notato che quest’anno c’è stato un incremento del 70% della domanda di appartamenti privati tra le 20 località top italiane, + 187% a Firenze, + 129% in Puglia, + 30% a Roma e + 60% a Milano, niente male per un sito nato per puro caso, per le esigenze di tre studenti californiani che non avevano soldi per pagare l’affitto.

La loro storia è davvero avvincente e te la racconto.

Come ti ho anticipato sono con l’acqua al collo. C’è un evento in città, a San Francisco dove sono nati, e decidono di affittare dei materassi gonfiabili in soggiorno. Da qui l’idea di fare un business che mette in contatto chi ha più spazio da affittare in casa con i turisti che vogliono vivere un’esperienza diversa, più “familiare” rispetto all’albergo.

Lo scorso anno sei milioni di persone nel mondo hanno scelto gli affitti temporanei su Airbnb che oggi è un’azienda che vale 30 miliardi di dollari.

Affitti brevi: numeri, vantaggi e svantaggi

Ti piacerà o meno questa formula, non puoi ignorarla. Anche perché molti proprietari di appartamenti hanno iniziato a utilizzarla e alcuni riescono pure a farci tanti soldi.

Secondo altri dati che ho reperito online, in Italia sono In media ogni host guadagna mediamente 2.200 euro all’anno con appena 23 notti in 12 mesi.

Se, tuttavia, affronti l’attività in modo costante, con un approccio professionale, i ricavi possono facilmente moltiplicarsi e la cifra che ti ho svelato può diventare mensile.

Di fronte a questi numeri mi sono chiesto perché il business è cresciuto così tanto negli anni.

Ci sono tre vantaggi che a mio parere lo stanno spingendo così tanto. Rispetto agli affitti tradizionali:

  1. Non comporta problemi di morosità
  2. Con il sistema delle recensioni del sito (gli host possono lasciare delle recensioni sui guest e viceversa) si evitano spiacevoli sorprese, come inquilini irrispettosi.
  3. In generale, l’host può affittare l’appartamento per un prezzo giornaliero maggiore rispetto a una rendita mensile.

Come sempre non è tutto oro quello che luccica. C’è molto più lavoro per il proprietario, il ricambio degli ospiti è continuo e soprattutto in alcune città, bisogna essere molto attivi online per promuovere il proprio annuncio e assicurarsi che l’appartamento non risulti mai vuoto.

Per approfondire >>> 10 consigli sull’affitto breve

Affitti brevi: come affittare su Airbnb

Ti basta creare un profilo sul sito, descrivi il tipo di alloggio che metti a disposizione, le foto e il prezzo. Le immagini devono essere di qualità perché sono attraverso queste che conquisterai il “cuore” dei turisti, per questo sarebbe meglio realizzare scatti professionali.

Una volta iscritto alla piattaforma, riceverai delle richieste di prenotazione via email e potrai metterti in contatto con gli ospiti attraverso messaggi privati via email o via un’app dedicata.

Il prezzo sarai tu a stabilirlo: ti conviene non esagerare e adeguarti ai costi medi che ci saranno nella tua zona. L’ospite paga direttamente Airbnb che poi trasferisce i soldi sul tuo conto, trattenendo il 3% del servizio.

 L’intero meccanismo si basa sulle recensioni, l’ospite può rilasciarla, ma anche tu puoi valutare l’inquilino.

La quantità di recensioni positive porteranno il tuo annuncio sempre più in alto nel motore di ricerca sul sito. Per questo ti conviene sempre chiedere al tuo ospite di rilasciare una recensione. Più bravo sarai, più aumenteranno le tue possibilità di diventare un “superhost”, in sostanza uno status che la piattaforma di affitti brevi prevede per i proprietari più in gamba, che sanno soddisfare maggiormente le esigenze dei loro inquilini.

Approfondisci qui >>> Web Marketing Immobiliare: ecco 3 strategie infallibili!

Affitti brevi: quali le città con i trend maggiori

Come puoi immaginare ci sono città in cui gli affitti temporanei funzionano più che altrove. Sempre secondo i dati divulgati dalla piattaforma, Roma risulta la città più visitata in Italia e la 13esima in Europa.

Va fortissima anche Milano, dopo Expo i flussi turistici sono cresciuti molto e il capoluogo lombardo è diventato una delle mete preferite dei turisti di Airbnb per l’arte, la cultura, la cucina e lo shopping.

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Firenze è la città dove si possono fare i maggiori guadagni con gli affitti brevi.  Secondo gli analisti, a Firenze un host può guadagnare fino a seimila euro al mese.

Fra le altre città emergenti ci sono Torino (grazie soprattutto agli eventi, come il Salone del Libro, e quello dell’auto), e Venezia che ogni anno attrae quasi 20 milioni di turisti.

In questo periodo se riesci a sfruttare al massimo il business degli affitti brevi puoi davvero fare ottimi affari, come ogni attività non è semplice, ma attraverso un investimento intelligente, in una zona strategica e turistica, magari anticipando i trend e la concorrenza, puoi raggiungere una rendita fino al 5% sul tuo investimento iniziale.

Hai mai provato gli affitti brevi? Raccontaci la tua esperienza.

 

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Buona Vita

Antonio Leone