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La tecnologia è un treno in corsa. Un buon investitore immobiliare deve salirci, innanzitutto e poi imparare a condurlo.

Solo con una buona gestione dei mezzi tecnologici puoi infatti aumentare il volume dei tuoi affari. Altrimenti, se la adotti senza capirla fino in fondo, la tecnologia diventa una perdita di tempo e risorse.

L’hitech ha invaso ormai tutti i settori tradizionali. Pensa alla finanza con la nascita di app che hanno completamente rivoluzionato il rapporto tra istituzioni finanziarie e banche. E anche nell’immobiliare, la tecnologia sta avanzando inesorabilmente e cambiando le dinamiche del mercato.

A raccontarci di più sul rapporto tra hitech e immobiliare, uno dei maggiori techevangelist italiani, Aldo Pecora, oggi direttore di Ninja Marketing, punto di riferimento sulla comunicazione del digitale in Italia.

Aldo è l’autore della prefazione del mio terzo libro, Compra Case con i Soldi degli Altri. Nel suo intervento offre alcuni scenari sul futuro del business dell’immobiliare.

Ecco qui qualche anticipazione.

Crowdfunding immobiliare, Millennials e banche

Aldo vede nel crowdfunding immobiliare, una delle prime tecnologie, destinate a cambiare per sempre il futuro del business. I vantaggi sono sia per gli investitori che per i consumatori, gli under 35, per i quali il crowdfunding può tradursi in una preziosa risorsa:

«Questo binomio tra nuove forme e canali di finanziamento della Rete e immobiliare, creerà presto (e finalmente, direi) nuovi proprietari di case, soprattutto tra i giovani che sono stati per anni i più penalizzati dalle politiche delle banche».

Le opportunità del modello sono soprattutto per i piccoli investitori. Il crowdfunding immobiliare potrebbe superare l’equity che ha disatteso parte delle sue promesse:

«L’equity, da un lato, ha permesso a sempre più investitori di finanziare progetti online e ottenere quote di aziende. Dall’altro, comunque, questo strumento non ha “favorito” realmente il piccolo privato, che ha ancora poche opportunità di fare investimenti, mentre sono gli investitori professionali a farla da padrone».

L’aumento della fiducia

Una parola chiave per capire il futuro dell’hitech immobiliare è fiducia. Aldo crede che il digitale abbasserà i rischi degli investimenti immobiliari, soprattutto grazie al modello del crowdfunding immobiliare.

Il fatto che tutte le operazioni di investimento avvengono online, senza che l’investitore possa verificare l’immobile, non è un limite, secondo il direttore di Ninja Marketing:

«Ormai siamo abituati a fare tutto online, compriamo su Amazon capi di abbigliamento senza averli mai indossati e toccati, così come tanti altri oggetti che usiamo nella vita di tutti i giorni. In questo senso la scomparsa di intermediari e fonti di controllo, come notai ecc., a mio avviso rappresenta più un’opportunità che uno svantaggio».

La garanzia contro le truffe e i furbetti è proprio nella natura stessa del digitale: tutto sarà online e gli investitori potranno controllare in tempo reale ogni dato. Il resto lo fa la reputation, la possibilità cioè che viene offerta agli utenti della Rete di recensire i servizi di cui usufruiscono e consigliarli o meno (come fa TripAdvisor). Uno degli strumenti di cui il web si è dotato contro i suoi stessi rischi, che presto sarà adottato anche dalle piattaforme di crowdfunding immobiliare.

Il futuro dell’immobiliare: l’integrazione

Per aiutare a capire gli scenari futuri dell’incontro tra immobiliare e hitech, Aldo usa una parola importante, che è integrazione. Le piattaforme di crowdfunding saranno capaci cioè di dialogare sempre di più con le app del settore e far interagire in questo modo tutte le categorie coinvolte nel business immobiliare:

«La parola chiave è integrazione. Che poi, se ci pensi, è una cosa che le app fanno già tra loro: si “parlano”, ovvero comunicano e scambiano informazioni. Immagina le piattaforme immobiliari che dialogano per esempio con app che favoriscono la messa a reddito degli immobili, Airbnb, per esempio, ma potrebbero nascere nuovi player nel settore».

Questo sistema integrato creerà nuove opportunità di business, b2c o b2b, delle quali gioverà tutto il comparto.

Queste sono solo alcune delle anticipazioni che Aldo ci offre nel libro. Per leggere integralmente il suo intervento, insieme ai pareri di altri esperti del mondo finanziamenti, come Enrico Pandian, Crowdfunding, come Roberto Esposito, e social media, come Luca La Mesa, clicca qui per le pagine in anteprima.

Buona Vita

Antonio Leone