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Dall’hitech all’immobiliare perché “la casa è sempre la casa”. Pensa ai lavoratori della Silicon Valley, quelli che sono in due delle aziende più grandi al mondo, come Facebook e Google.

Nell’immaginario sono quelli che hanno tutti i benefit al mondo:

Eppure anche loro hanno un grande problema: la mancanza di immobili e i prezzi alle stelle delle case.

Solo nel 2015 la Bay Area di San Francisco ha visto un aumento di 64mila posti di lavoro, a fronte di cinquemila nuove case costruite. E poi c’è un altro dato riportato dal Guardian: dal 2011 a oggi il costo di affitto di un appartamento (con due stanze da letto) in Silicon è triplicato, fino a raggiungere i 3.500 dollari al mese!

Cifre da capogiro che hanno portato Facebook e Google a trasformarsi in Investitori Immobiliari. Vediamo cosa hanno in mente i due colossi del tech.

Mark Zuckerberg crea un intero villaggio

Puoi dare ai dipendenti tutti i benefit di questo mondo, ma senza una casa non saranno mai felici! Lo sa bene, Mark Zuckerberg che proprio in questi giorni ha annunciato di costruire non solo appartamenti, ma un intero villaggio. Si chiamerà Willow Park e sarà un vero e proprio quartiere residenziale con circa 1.500 appartamenti. E non solo, il progetto prevede anche la costruzione di farmacie, negozi alimentari e altri fondi da destinare alla realizzazione di un sistema di trasporti efficiente. John Tenanes, che è il responsabile immobiliare delle infrastrutture del social network, ha annunciato che una parte delle case, il 15% sarà sotto i prezzi di mercato. Non si conoscono i costi dell’investimento. Quello che è trapelato dalla stampa è che Facebook ha speso 400 milioni di dollari nel 2015 per comprare un’area di circa 226mila metri quadrati.

Al di là delle questioni etiche dichiarate ufficialmente (“creare una comunità e dare nuovi alloggi ai dipendenti”), Facebook ricaverà tanti soldi dall’investimento. Per capire quanto, prova a moltiplicare una cifra media di 3mila dollari per 1.500 appartamenti, per 12 mesi e verranno fuori tanti zeri: 54 milioni di dollari annui!

Anche Google costruisce case (modulari)

Investimento immobiliare molto più contenuto quello di Google. Alphabet, il conglomerato che raggruppa tutte le aziende nate sotto il motore di ricerca, investirà 30 milioni di dollari per fornire degli appartamenti ai suoi circa 300 impiegati in Silicon Valley. Anche per i dipendenti di Big G, trovare una casa in Silicon Valley era diventato un vero e proprio problema. A San Francisco, in quella che è la Bay Area, gli affitti sono saliti del 50% dal 2010 e  del 98% dalla fine del 2009! La novità rispetto all’investimento realizzato da Facebook sarà la costruzione di case modulari. In sostanza si tratta di abitazioni basate su blocchi o moduli precostituiti che permettono di ampliare gli spazi affiancando e collegando nuovi moduli. Questo tipo di costruzioni, più economiche da realizzare, potrebbe far scendere il prezzo degli appartamenti del 20-50%, portando a un risparmio sull’affitto mensile di 700 dollari.

Per approfondire >>> Stai comprando casa? 5 documenti da valutare prima dell’acquisto

Dall’hitech all’immobiliare 

La decisione di Facebook e Google sarà seguita anche da altre grosse aziende. I big del tech stanno capendo che l’immobiliare è ancora l’unica certezza su cui persone e investitori possono contare. Il mattone continuerà sempre a tirare, avrà alti e bassi rispetto ai cicli di mercato, ma resterà una certezza di cui oggi si sente ancora di più la necessità.

Se in un clima di incertezza economica a livello globale, colossi come Facebook e Google iniziano ad investire nel campo immobiliare, questo significa solo una cosa:

il mattone è ancora l’investimento più sicuro.

Il consiglio che posso darti è di studiare sempre il tuo investimento, le potenzialità di un territorio, utilizzare la leva finanziaria e non fermarti alle prime difficoltà.

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Buona Vita

Antonio Leone